Questo Blog è la conseguenza di un mio sogno ricorrente. Il sogno si ripete ogni 15-20 giorni dal gennaio 2015 ad oggi. Il sogno è sempre lo stesso : "In seguito ad una catastrofe mondiale io e la mia famiglia ci ritroviamo rifugiati in montagna, ma l'impreparazione nel far fronte a situazioni di sopravvivenza estrema come quella in cui ci ritroviamo mi vede testimone della morte di ognuno di loro. Da qui nasce l'esigenza di essere più "preparato". Condividerò con voi le conoscenze apprese.

21 dic 2015

PSICOLOGIA DELLA SOPRAVVIVENZA


Ci vuole molto di più della conoscenza e delle abilità per costruire rifugi, trovare cibo, fare il fuoco e viaggiare senza i tradizionali dispositivi di navigazione per vivere con successo in una situazione di sopravvivenza. Certe persone con poco o nessun addestramento per sopravvivere è riuscita ugualmente a cavarsela da situazioni potenzialmente mortali. Mentre altre persone con un addestramento di sopravvivenza non hanno usato le loro abilità e sono morte. La chiave per ogni situazione di sopravvivenza è l'attitudine mentale dell'individuo. Avere le giuste capacità è importante; avere la volontà di sopravvivere è essenziale. Senza una base per sopravvivere, acquisire abilità è insufficiente e la conoscenza viene sprecata.
C'è una psicologia per sopravvivere. I soldati che si trovano in situazioni di sopravvivenza devono affrontare molto stress che incide sulla loro capacità mentali. Questo stress può produrre pensieri o emozioni che, se non tenute sotto controllo, possono trasformare un'affidabile soldato addestrato in un' indeciso, inefficace individuo con questionabili abilità di sopravvivenza. Così, ognuno deve essere in grado di riconoscere quei tipi di sensazioni che si presentano in situazioni di sopravvivenza ed essere in grado di controllarle. Questo capitolo identificherà e spiegherà la natura dei fattori “stressanti”, lo stress della sopravvivenza e quelle naturali reazioni interne che tutti sperimentano quando si trovano in reali situazioni di sopravvivenza.
Le conoscenze che imparerete da questo libro, vi aiuteranno nelle situazioni d’emergenza per uscirne vivi.

UNO SGUARDO ALLO STRESS
Prima di poter capire le nostre reazioni psicologiche in una situazione di sopravvivenza, è importante prima di tutto sapere qualcosa sullo stress.
Lo stress non è una malattia che si può curare e guarire. E' invece una condizione che noi tutti sperimentiamo. Lo stress può essere descritto come la reazione alle “pressioni” (le difficoltà che la situazione ci presenta). È l'esperienza psichica, mentale, emozionale e spirituale in risposta alle tensioni della vita.
Necessità dello stress
Noi abbiamo bisogno dello stress perché ha molti benefici. Lo stress ci mette davanti delle sfide; ci dà l'opportunità di conoscere i nostri valori e la nostra forza. Lo stress può mostrarci la nostra abilità di controllare la pressione senza esplodere; valuta la nostra adattabilità e flessibilità; può incentivarci a fare del nostro meglio. Siccome di solito non facciamo caso agli eventi stressanti minori, esso può quindi essere un'eccellente indicatore di ciò a cui dobbiamo prestare più attenzione, in altre parole, ci indica cosa è importante.
Noi abbiamo bisogno di avere un po' di stress nelle nostre vite, ma il “troppo”, di qualsiasi cosa, è spesso negativo. La meta finale è avere un po' di stress, ma non in eccesso. Troppo stress porta alla distrazione e all’ angoscia. L'angoscia provoca una scomoda tensione da cui noi cerchiamo di fuggire e, possibilmente, evitare. La lista seguente elenca i più comuni segni d'angoscia, quando i livelli di stress sono alti:

• Difficoltà nel prendere decisioni.
• Scoppi d'ira.
• Dimenticanze.
• Livello d'energia basso.
• Continue preoccupazioni.
• Inclinazione a sbagliare.
• Pensieri di morte o suicidio.
• Atteggiamento aggressivo con altri individui.
• Isolarsi dagli altri.
• Nascondersi dalle responsabilità.
• Disattenzione.

Come potete vedere, lo stress può essere costruttivo o distruttivo. Può incoraggiare o scoraggiare, ci può supportare lungo il percorso o toglierci la vita, oppure farcela sembrare significativa o insignificante. Lo stress può ispirarvi soluzioni per uscire dai problemi e attuare con la massima efficienza in una situazione di sopravvivenza. Può causare anche il panico, e in quel caso ci si dimentica di tutto ciò che abbiamo appreso. La chiave sta nell’abilità nel maneggiare l'inevitabile stress che una situazione può provocare. Colui che sopravvive è colui che lavora con il suo stress. Non colui che si fa lavorare dallo stress.

Fattori di stress nella sopravvivenza
Ogni evento ci può condurre allo stress, come ognuno sa, i mali non vengono mai soli, spesso accadono simultaneamente, ma non sono loro lo stress, loro lo producono e sono quindi fattori di stress. Questi fattori sono l’ovvia causa, mentre lo stress ne è la conseguenza. Una volta che il corpo riconosce la presenza di un fattore stressante, a quel punto inizia difendersi da esso.
In risposta allo stress, il corpo si prepara sia a lottare che a fuggire. Questa preparazione coinvolge un SOS interno mandato attraverso il corpo, il quale risponde a questo segnale in diverse maniere. Il corpo rilascia il carburante di riserva (zuccheri e grassi) per fornire una fonte di energia rapida; aumenta il respiro per l'aumento della richiesta di ossigeno nel sangue; la tensione muscolare aumenta per prepararsi all'azione; la coagulazione del sangue aumenta per ridurre il sanguinamento delle ferite; i sensi diventano più acuti (l'udito diventa più sensibile, le pupille si dilatano e gli odori prendono forma) diventando così più consapevoli dell'ambiente circostante e il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna aumentano per portare più sangue ai muscoli. Questa reazione permette di affrontare le situazioni pericolose; ad ogni modo, una persona non può mantenere questo stato d'allerta continuamente a tempo indefinito.
I fattori stressanti sono fattori terribili, uno stress non ne sostituisce un altro, ma si accumulano, cresce. L'accumulo di piccoli stress può diventare devastante, soprattutto se questi compaiono tutti nello stesso momento. La resistenza allo stress è un valore che decresce con il tempo, mentre lo stress tende ad aumentare, e ciò può portare all'esasperazione. A quel punto, l'abilità di resistere allo stress o usarlo in maniera costruttiva svanisce, e ci s’inizia a sentire angosciati. Anticipare gli stress e sviluppare strategie per affrontarli, sono due ingredienti effettivi nel maneggiare lo stress. E' perciò altamente consigliato che, quando ci si addentra in un determinato territorio, ci se informi in anticipo su ciò che può aspettarci.

Lesioni, malattie o morte
Lesioni, malattie e morte sono possibilità reali a cui possiamo trovarci di fronte. Forse nulla è più stressante che essere in un' ambiente poco familiare da solo, dove si può morire a causa di azioni ostili, un incidente, o mangiando qualcosa di letale. Malattie e ferite possono anche aumentare lo stress, limitando le strategie, impedendo di procurarsi acqua e cibo, così come un rifugio e auto-difendersi. Sempre che lesioni e malattie non portino alla morte, aggiungono allo stress la paura e lo sconforto. E' solo controllando lo stress associato con la vulnerabilità a ferirsi, alla malattia e alla morte che un soldato può avere il coraggio di prendersi il rischio associato a una tale situazione.
Incertezza e mancanza di controllo
Moltissime persone non riescono a compiere operazioni se la situazione non è di loro gradimento. L'unica garanzia in una situazione di sopravvivenza è che non ci sono garanzie. Può essere una situazione altamente stressante , con poche informazioni, in un luogo dove si ha un limitato controllo di ciò che ci circonda. Questa incertezza e la perdita di controllo aggiungono allo stress la paura di ferirsi, ammalarsi o di morire.

Ambiente
Anche nelle circostanze più ideali, la natura è sempre formidabile. Nella sopravvivenza si dovranno affrontare molti stress come il clima, il terreno, e le varietà di animali che ci vivono. Caldo, freddo, pioggia, vento, montagne, pantani, deserti, insetti, rettili pericolosi, o altri animali sono solo poche delle sfide che vi aspettano. A seconda di come il soggetto manipola lo stress nel suo ambiente, il suo intorno può essere fonte di cibo e protezione o può essere pieno di brutte sorprese.

Fame e sete
Senza cibo e acqua una persona s’indebolirà ed eventualmente morirà. Così, ottenendo e preservando il cibo e l'acqua si assume un'importante incremento del tempo di sopravvivenza. Per una persona, non avere provviste sarà un'enorme fonte di stress.

Fatica
Essendo costretti a continuare a sopravvivere, aumenterà la stanchezza, potrebbe anche arrivare a tal punto che il solo restare attenti diventa impossibile.

Isolamento
Ci sono alcuni vantaggi nell'affrontare le situazioni con altre persone. Come singoli individui noi impariamo tecniche principalmente per uso personale, ma si cerca sempre di essere parte del gruppo. Anche noi, come individui, ci lamentiamo per una migliore organizzazione, ma gli altri ci possono sempre aiutare, specialmente nei momenti di confusione. Stare con gli altri aumenta anche il senso di sicurezza, avendo qualcuno vicino che può aiutarvi se succede qualcosa. Un fattore di stress nelle situazioni di sopravvivenza, in un individuo ma anche in un gruppo, è che può contare solo sulle proprie risorse.
Le situazioni stressanti elencate finora non sono le uniche che potrete incontrare. Ricordatevi, una situazione può essere stressante per voi, ma può non esserlo per un'altra persona. La vostra esperienza, il vostro apprendimento, la visione personale della vita, la situazione psichica e mentale, e il livello di auto determinazione contribuisce a cosa troverete stressante in una situazione di sopravvivenza. L'obbiettivo non è evitare lo stress, ma usare lo stress a vostro favore per mantenere quel giusto stato e cercare di non cadere nell'angoscia.
Noi ora abbiamo una conoscenza generale sullo stress e sui fattori stressanti più comuni nella sopravvivenza; il prossimo passo è analizzare le possibili reazioni allo stress.

REAZIONI NATURALI
L'uomo è sempre stato in grado di adattarsi ai vari scenari nel corso dei secoli. Le sue abilità ad adattarsi fisicamente e mentalmente ai cambi della Terra lo tiene vivo, mentre altre specie intorno a lui muoiono. Lo stesso meccanismo di sopravvivenza che tenne in vita i nostri antenati può aiutarci a rimanere vivi! Comunque, questi meccanismi di sopravvivenza che possono aiutarci possono anche lavorare contro di noi se non li capiamo e anticipiamo.
Non sorprende che la persona media avrà delle reazioni psicologiche in una situazione di sopravvivenza.
Ora esamineremo alcune delle maggiori reazioni che voi e ogni altra persona che è con voi può sperimentare con fattori di stress. Iniziamo.

Paura
La paura è la nostra risposta emotiva a situazioni pericolose che noi pensiamo possano causarci la morte, dei danni o delle malattie. Questi danni non sono solamente fisici; la minaccia di un malessere emozionale e mentale è anch'esso generatore di paura. Per colui che cerca di sopravvivere , la paura può avere una funzione positiva se incoraggia a essere cauti in situazioni “fragili” dove si può facilmente fallire. Sfortunatamente, la paura può anche paralizzare una persona. Può arrivare a tal punto da bloccare le attività essenziali per sopravvivere, soprattutto se circondati da un ambiente non familiare e in condizioni avverse. Non c'è assolutamente niente da vergognarsi in questo! Ogni soldato dovrebbe saper tenere a bada le proprie paure. Idealmente,
con un addestramento efficace, noi acquisiamo la conoscenza e le abilità necessarie per incrementare la nostra fiducia e maneggiare le nostre paure.

Ansia
In associazione alla paura c'è l'ansietà. Perché è naturale essere impauriti, ed è altrettanto naturale provare ansia. L'ansietà può essere complicata, un comprensivo stato d'animo che viviamo in una situazione di pericolo (fisicamente, mentalmente ed emozionalmente). Quando usata in modo corretto ci spinge a completare l'obbiettivo principale, a superare i pericoli che impediscono la nostra esistenza. Se non fossimo mai ansiosi, avremmo bisogno di essere motivati per compiere dei cambi nelle nostre vite. Un soldato in una situazione di sopravvivenza riduce la sua ansia compiendo i compiti che gli assicurano di rimanere in vita. Riducendo la sua ansietà, il soldato tiene anche sotto controllo la sorgente dell'ansia, la sua paura. In questa forma, l'ansia è un bene; tuttavia, l'ansia può anche avere un impatto devastante. L'ansia può sommergere un individuo a tal punto da diventare facilmente confuso e avere difficoltà a pensare. Quando accade, diventa sempre più difficile prendere decisioni giuste e ferme. Per sopravvivere bisogna imparare le tecniche per calmare l'ansia e mantenerla in uno stato positivo.

Rabbia e frustrazione
La frustrazione sorge quando una persona è continuamente contrastata nel raggiungimento dei suoi obbiettivi. La meta della sopravvivenza è di restare vivi fino all'arrivo dei soccorsi. Per fare ciò si hanno a disposizione risorse minime, o per meglio dire “naturali”. Inevitabilmente prima o poi qualcosa potrebbe andare storto, qualcosa che sfugga di mano, e in una situazione di pericolo di vita ogni piccolo errore è altamente sgradito. Così, prima o poi, si deve affrontare la frustrazione quando ciò accadrà. Un' alto livello di frustrazione dà come risultato la rabbia. Ci sono molti fattori che possono irritarci o frustrarci. Subire danni all'attrezzatura, il clima e il terreno inospitale, possibili nemici o predatori e le limitazioni sono solo alcuni di queste fonti di frustrazione e rabbia. Questi due stati incoraggiano e impulsano reazioni impulsive, comportamenti irrazionali, decisioni errate e, a volte, un totale abbandono dell'io (evitando di fare tutto ciò che non possono controllare). Se usata in maniera adeguata può servire per agire produttivamente alle sfide che si presentano. Se non si focalizzano le proprie ire, si può sprecare moltissima energia comportandosi in maniera poco produttiva.

Depressione
Sarebbe davvero un caso strano che una persona, in una situazione di sopravvivenza, non diventi triste almeno una volta. Ma se questa tristezza s’intensifica allora si cade in uno stato depressivo, che si collega alla frustrazione e alla rabbia. La persona frustrata si arrabbia sempre più ogni volta che fallisce un compito, e quindi se la rabbia non ci aiuta, il livello di frustrazione aumenta di conseguenza. Questo ciclo frustrazione-rabbia continua fino a che non si “cala”(cala inteso come “ci si sente giù”) fisicamente, emotivamente e mentalmente. Quando si raggiunge questo punto, s’incomincia ad abbandonare, e la mentalità cambia da “Cosa posso fare?” a “Non c'è niente che io possa fare!”. La depressione è un'espressione di un sentimento di abbandono, senza speranza e indifeso; non c'è niente di male nell'essere temporaneamente triste, ci ritornano in mente le persone che amiamo, la “civiltà” o il “mondo”. Tali pensieri infatti, possono essere una motivazione per proseguire e non abbandonare. D'altronde, se ci si lascia cadere nella depressione si possono esaurire le energie e, più importante, la volontà di sopravvivere. E’ imperativo che ogni soldato resista a non soccombere alla depressione.

Solitudine e noia
L'uomo è un animale sociale. Come tale, giova della presenza di altri individui. Veramente pochissime persone vogliono stare sole tutto il tempo! Come voi sapete, ci sono molte possibilità di restare isolati in una situazione di sopravvivenza. Questo non è del tutto negativo. La solitudine e la noia possono far emergere qualità e abilità che pensavate avessero solo gli altri. Si può rimanere sorpresi dall'immaginazione e creatività che si possono avere; prima di tutto possono fornire un serbatoio di forza interna e coraggio morale che non si pensavano di possedere. Al contrario, la solitudine e la noia possono essere un'altra fonte di depressione. Come soldato che sopravvive solo o con altri, dovete sviluppare un certo livello di autosufficienza, dovete avere fede nelle vostre capacità per poter “camminare da soli”

Colpa
Le circostanze che a volte portano a delle situazioni di emergenza possono essere drammatiche e tragiche. Trovarsi a dover sopravvivere può essere il risultato di un'incidente o di una missione militare dove ci sono state perdite di vite; forse voi potreste
essere l’unico o uno dei pochi a essere ancora vivi. Mentre ovviamente sarete felici di essere vivo, nello stesso tempo si potrà provare tristezza per coloro che sono stati meno fortunati. Non è insolito sentirsi colpevoli di essere sfuggiti alla morte mentre gli altri no. Questo sentimento, se usato in maniera positiva, può incoraggiare l'individuo a mettercela tutta per sopravvivere, soprattutto perché a lui è stata data una grande e unica opportunità nella vita. Qualche volta i superstiti cercano di portare a termine ciò che hanno iniziato coloro che sono morti (soprattutto in ambito militare). Qualunque ragione vi poniate, non lasciate che i sensi di colpa v’impediscano di vivere, non abbandonate ogni possibilità per ciò che è passato, tale atto sarebbe una tragedia peggiore.

PREPARARVI
La vostra missione come soldati è quella di rimanere vivi. Come potrete constatare, sperimenterete un assortimento di emozioni e pensieri, dei quali alcuni possono essere favorevoli o sfavorevoli, a seconda di quanto si riesce a controllarli. Paura, ansietà, fame, frustrazione, senso di colpa, depressione e solitudine sono tutti delle possibili reazioni alle diverse forme di stress che la sopravvivenza causa. Quando usate in maniera sana (controllandole e beneficiandone), aiutano ad aumentare le possibilità di sopravvivere; essi incitano a mostrare più attenzione all'addestramento, a reagire quando impauriti, a compiere azioni che ci assicurino sostentamento e sicurezza, avere fede negli eventuali compagni e a sforzarsi malgrado tutti i problemi che si presentano. Quando un individuo non riesce a controllare e beneficiare di queste reazioni, allora possono portare a uno stallo. Invece di tirar fuori il proprio talento si dà ascolto alle nostre paure interiori. Questo fa si che ci sia una sconfitta psicologica prima di quella fisica. Ricordatevi, sopravvivere viene naturale a tutti, ma essere inaspettatamente catapultato in situazioni tra la vita e la morte è un'altra cosa. Non ci si deve impaurire di fronte alle nostre “naturali reazioni a innaturali situazioni”. Preparatevi a controllare queste reazioni in modo da poterle usare per soddisfare le vostre esigenze principali: restare vivi con onore e dignità associati all'essere soldato Americano.
Ciò comporta una preparazione per rendere produttive le reazioni allo stress, così che non diventino distruttive. Le situazioni di sopravvivenza ha generato innumerevoli atti di eroismo, coraggio e abnegazione. Questo si può ricavare dalle paure, si possono trasformare in soluzioni. Di seguito ci sono dei consigli su come prepararsi psicologicamente a una situazione di sopravvivenza. Studiando questo manuale ed eseguendo un addestramento svilupperete l’attitudine di sopravvivenza.

Conoscere se stessi
Attraverso la vita prendetevi del tempo per scoprire chi siete interiormente. Rafforzate le vostre forti qualità e sviluppate ciò che sapete essere necessario alla sopravvivenza.

Anticipare le paure
Non pretendete di non avere paura; iniziate a pensare alle cose che maggiormente potrebbero spaventarvi se foste in una situazione di sopravvivenza, concentratevi quindi sulle paure che a VOI potrebbero spaventare di più. L'obbiettivo non è eliminare la paura, ma acquisire fiducia e volontà in modo da essere efficienti nonostante tali paure.

Essere realisti
Non abbiate timore si valutare la situazione onestamente; guardate le circostanze così come sono, non come vorreste che fossero. Mantenete le vostre speranze e aspettative all'interno della situazione reale in cui vi trovate. Quando si è in una situazione di sopravvivenza con aspettative irreali, ciò che ne consegue è un'enorme delusione. Seguite la regola, “Spera il meglio, preparati per il peggio.” In questo modo avremo più sorprese inaspettate piacevoli e benefiche piuttosto che inaspettate, aspre circostanze.

Pensare positivo
Imparate a vedere il potenziale benefico in ogni cosa. Cercare i lati positivi, invece di quelli negativi, solleva anche il morale ed è eccellente per far lavorare l'immaginazione e la creatività.

Rammentate cosa è in gioco
Ricordate, la mancanza di una preparazione psicologica ad affrontare i pesi della sopravvivenza, porta a reazioni come la depressione, la trascurazione, la distrazione, la perdita di fiducia, decisioni prese alla rinfusa, e rinunciare ancor prima che il fisico ceda. La vostra vita e quelli degli altri è a rischio e dipendono da ciò che voi farete per uscire da situazioni di sopravvivenza.

Addestramento
Attraverso un addestramento militare e/o la vita, iniziate oggi a prepararvi; dimostrando le vostre abilità nell'addestramento vi darà la fiducia per poter usufruirne in un’esperienza reale. Ricordate, più realistico è l'addestramento e meno opprimente sarà la realtà.

Imparare tecniche per gestire lo stress
Le persone sotto stress hanno un’inclinazione a poter essere colti dal panico se non sono ben addestrati psicologicamente ad affrontare tali situazioni. Siccome non possiamo sempre modificare le circostanze, è bene riuscire a controllare le reazioni emotive che esse producono. Imparando alcune tecniche di gestione dello stress, si possono migliorare significativamente le probabilità di rimanere calmi e concentrati per mantenervi vivi. Alcune tecniche includono il rilassamento, la gestione del tempo, positività e ricostruzioni cognitive (abilità di controllare il modo di vedere determinate situazioni).
Ricordate, “voler sopravvivere” può anche essere descritto come “rifiutarsi di cedere”.

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